Peter Sagan trionfa alla Parigi-Roubaix, dramma per la morte di Michael Goolaerts
Solo i grandi corridori della storia del ciclismo hanno vinto in maglia iridata di Campione del Mondo la Parigi-Roubaix, e da ieri tra questi, Van Looy, Merckx, Moser e l’ultimo è stato Bernard Hinault, c’è anche lo slovacco Peter Sagan.
Ha risposto alle polemiche di questi giorni, su come si corrono gare di questo tipo, come solo i grandi campioni sanno fare, cioè vincendola. Peter Sagan ha vinto la sua prima Parigi-Roubaix, la prima per uno slovacco e la sua personale seconda classica monumento, attaccando a 55 km dal traguardo, in risposta ad un attacco di Van Avermat. Su un tratto completamente asfaltato, ha lasciato tutti e si è gettato all’inseguimento dei fuggitivi della prima ora, composto dallo svizzero Silvan Dillier, Jelle Wallays e Sven Erik Bystrom. Gli ultimi due cedono poco dopo, sul forcing del campione del mondo, mentre lo svizzero tiene.
Intanto dietro Terpstra e Van Avermat riorganizzano forze e inseguitori, ma Sagan lo vedranno solo al traguardo. Intanto nel velodrono di Roubaix è volata tra Sagan e Dillier, volata che l’asso slovacco non si lascia sfuggire, andando a vincere sua seconda classica monumento, dopo il Fiandre del 2016 e la 104a vittoria in carriera.
Per quanto riguarda la corsa degli italiani, da segnalare l’ottimo lavoro di Daniel Oss, grazie al quale l’attacco di Van Avermat è stato prontamente rintuzzato. Il trentino è quello che assistito, soprattutto nei momenti decisivi, il campione del mondo, coprendo anche subito dopo il suo attacco ogni tentativo di recupero. Gianni Moscon è caduto proprio mentre Sagan attaccava, ma si trovava comunque nel secondo gruppo inseguitore. Sfortunato Matteo Trentin, caduto ancora prima e costretto al ritiro. Primo degli italiani all’arrivo Marco Marcato, 18°.
La corsa è stata anche caratterizzata dal drammatico incidente che ha visto protagonista Michael Goolaerts. Il 23enne ciclista belga, è stato portato via in elicottero all’ospedale di Lille. I medici gli hanno effettuato un massaggio cardiaco ai margini della carreggiata. Successivamente si è appreso che Goolaerts non sarebbe rimasto vittima di una caduta ma di un malessere e di un arresto cardiaco.